Che cos’è la gamma dinamica in fotografia?
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Che cos'è la gamma dinamica in fotografia?
Non si sente spesso parlare di gamma dinamica in fotografia, ma un bravo fotografo deve sapere di cosa si tratta sia per la scelta di un’attrezzatura consona alle proprie esigenze sia per poter mettere in pratica una serie di tecniche che garantiscono una buona riuscita di una foto.
In questo articolo vediamo che cos’è la gamma dinamica in fotografia e perchè un fotografo deve conoscerla.
Se preferisci vedere un video sull’argomento invece di leggere l’articolo puoi guardare questo video, altrimenti prosegui con la lettura qui sotto.
Che cos'è la gamma dinamica in fotografia?
La gamma dinamica è definita come il rapporto tra la luminosità dell’elemento più luminoso di una scena con la luminosità dell’elemento più scuro della stessa. Non parliamo necessariamente di luce propria come ad esempio il sole o una lampadina, ma anche della semplice luce riflessa che è quella che vediamo maggiormente intorno a noi.
Per gamma dinamica di un sensore fotografico invece definiamo il rapporto tra il massimo segnale luminoso registrabile dal sensore fotografico ed il minor segnale luminoso distinguibile dal rumore di fondo. In parole semplici è il rapporto tra l’elemento più chiaro e quello più scuro che la fotocamera è in grado di registrare mantenendo un certo dettaglio. Elementi oltre la gamma dinamica non riusciranno ad essere registrati correttamente dalla macchina fotografica e verranno rappresentati come dei pixel completamente bianchi (troppo segnale luminoso) o completamente neri (troppo poco segnale luminoso).
Come moltissime altre cose in fotografia, anche la gamma dinamica si misura in STOP. Dire che una scena ha una gamma dinamica di X stop significa che dovremmo variare i nostri parametri di scatto (tempi di scatto, diaframma ed ISO) di X stop per poter avere gli elementi più chiari e quelli più scuri illuminati nella stessa maniera.
Scena con BASSA gamma dinamica
C’è poca variazione tra il punto più chiaro e quello più scuro della scena
Scena con ALTA gamma dinamica
C’è molta variazione tra il punto più chiaro e quello più scuro della scena
Gamma dinamica delle fotocamere
Ciascun sensore fotografico ha le proprie caratteristiche in termini di gamma dinamica e fotocamere più performanti, costose e di alto livello hanno generalmente intervalli di gamma dinamica migliori.
Inoltre la gamma dinamica migliora notevolmente per fotocamere con pixel di grandi dimensioni. Questo significa che macchine fotografiche con sensori più grandi, a parità di numero di pixel, avranno una gamma dinamica migliore (ad esempio full frame o medio formato). Logico è che se abbiamo un sensore più grande ma dentro ci sono stipati molti più pixel ancora più piccoli allora la gamma dinamica ne risentirà (le macchine con tantissimi megapixel non hanno le migliori performance in termini di gamma dinamica).
N.B: La gamma dinamica massima di un sensore la si ha in corrispondenza del valore di iso nativi base (per un approfondimento sugli ISO puoi leggere questo articolo). All’aumentare degli ISO la gamma dinamica si riduce considerevolmente. Questo significa che una fotocamera, man mano che si alzano gli iso, sarà in grado di registrare meno dettagli molto chiari e molto scuri, inoltre riuscirà anche a rappresentare peggio tutte le sfumature di luminosità intermedie all’interno della gamma dinamica.
Le moderne fotocamera hanno tutte valori massimi di gamma dinamica abbastanza buoni che si attestano tra i 10 ed i 14 stop circa.
Un ottimo sito dove vedere le caratterstiche della tua fotocamera è dxomark.com Se visiti la pagina e cerchi la tua fotocamera potrai vedere tra i vari test che effettuano quello sulla gamma dinamica. Da notare che dxomark presenta appunto un grafico dell’andamento della gamma dinamica in relazione agli ISO.
Gamma dinamica dell'occhio umano
Un dispositivo ottico spesso molto trascurato è il nostro occhio. Questo è in grado di registrare una gamma dinamica molto ampia, ben maggiore di qualsiasi fotocamera oggi in commercio. Ci sono vari studi che hanno provato a quantificare quanti stop di gamma dinamica sono in gradi di registrare gli occhi ma ha veramente poco senso fare questo paragone perchè il cervello elabora i dati in maniera pressocchè istantanea ed è in grado di richiedere adattamenti, seppur minimi, all’occhio stesso per riuscire a rilevare ciò che non riesce in prima istanza. Inoltre è in grado di elaborare e proiettare informazioni che ancora non sono state viste. Insomma paragonare il cervello umano al chip di elaborazione di una fotocamera è una gara davvero impari.
Quello che possiamo capire in maniera molto semplice è come noi siamo in grado di “vedere bene” sia elementi della scena che sono molto luminosi sia quelli che sono molto scuri. Basti pensare ad un soggetto in controluce: con i nostri occhi riusciamo a vedere sia i dettagli del soggetto (molto scuro) sia i dettagli del cielo/sole che si trova alle sue spalle. Se proviamo a fare lo stesso esercizio con la fotocamera, uno tra il soggetto e la fonte luminosa dovrà essere necessariamente sacrificato. O il soggetto sarà nero e la fonte luminosa ben illuminata oppure il soggetto è ben visibile mentre la fonte luminosa è completamente bianca.
Come superare il limite della gamma dinamica? - HDR
Se la scena che vogliamo fotografare ha una gamma dinamica ben maggiore delle capacità registrabili della nostra fotocamera non saremo in grado di rappresentare tutto in un’unica fotografia. Gli elementi più chiari e/o quelli più scuri non avranno alcun dettaglio riconoscibile e saranno solo delle macchie di colore bianco o nero.
Per poter superare questo limite si potrebbe intervenire sulla luminosità della scena al fine di ridurne la gamma dinamica, ma è una cosa più unica che rara (ad esempio usando un filtro per ridurre la luminosità delle parti più chiare oppure usare un flash per illuminare le parti più scure).
Una soluzione molto gettonata è la celeberrima tecnica dell’HDR – High Dynamic Range, appunto tecnica della gamma dinamica estesa.
Con questa tecnica il fotografo va a scattare più fotografie con parametri di scatto differenti e poi le fonderà insieme successivamente in post-produzione. Queste fotografie saranno scattate in modo tale da poter avere ben illuminate le ombre in alcune e ben illuminate le luci in altre.Si può utilizzare la funzionalità di bracketing della propria fotocamera oppure scattarle manualmente.
La fusione in editing porterà alla creazione di una singola fotografia che mostrerà correttamente i dettagli sia nelle ombre sia nelle luci, come fosse stata scattata da una fotocamera con una gamma dinamica maggiore, estesa appunto.
N.B: Attenzione all’uso improprio di questa tecnica! Putroppo viene spesso abusata ed adoperata quando in realtà non c’è nessun bisogno ed inoltre applicarla bene in maniera realistica richiede esperienza e buon occhio. In circolazione si vedono un’esagerazione di foto HDR che sono inverosimili sia per luminosità sia per colori. In questi casi è meglio adoperarsi per imparare a gestire la tecnica al meglio ed evitare i social media.
La cosa utile dell’hdr è quella di riuscire ad avere del dettaglio, anche minimo, nelle aree dove non lo avremmo avuto, quindi nelle ombre scure e nelle luci forti. Il loro assemblaggio in una fotografia deve essere realistico ed è inutile fondere assieme due immagini dove le ombre sono estremamente chiare, decisamente troppo in relazione alle parti chiare dell’immagine. Un buon HDR deve essere sottile e si deve notare poco. La foto risultante deve essere realistica e non far gridare d’orrore.
conclusioni
Conoscere i limiti della propria attrezzatura è importante per sapere come operare sul campo. Oggigiorno le fotocamere sono abbastanza buone in termini di gamma dinamica e la maggior parte delle volte saremo in grado di scattare una singola foto mantenendo tutto il dettaglio necessario. Se così non dovesse essere possiamo scattare foto multiple con parametri diversi ed utilizzare quindi la tecnica dell’HDR
Flash Cards - schede didattiche per approfondire
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