Il diaframma in fotografia: guida definitiva
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Il diaframma in fotografia: guida definitiva
Se ti stai approcciando al mondo della fotografia avrai sentito parlare del diaframma in tutte le salse, spesso in maniera frammentaria senza avere una visione d’insieme. In questa guida cerco di dare ordine ai concetti e fare in modo che tu possa comprendere ed utilizzare il diaframma con cognizione di causa.
Se invece vuoi saperne di più sugli ISO e sui tempi di scatto leggi gli altri articoli dedicati!
Sei pronto per iniziare?
- Guida defintiva al diaframma in fotografia – VIDEO
- First things first… che cos’è il diaframma in fotografia?
- Come posso vedere il diaframma muoversi nei miei obiettivi??
- A cosa serve il diaframma in fotografia?
- Quali valori può assumere il diaframma e come si indicano?
- Che cos’è la diffrazione?
- L’importanza delle lamelle
- Un pizzico di nomenclatura
- Diaframma per punti
- Scheda didattica gratuita sul diaframma
Se preferisci vedere un video invece che leggere l’intero articolo puoi fermarti qui!
First things first... che cos’è il diaframma in fotografia?
Per farla molto semplice è un FORO di dimensione regolabile che lascia passare la luce del mondo esterno verso il sensore (o pellicola) della macchina fotografica.
Va da se che più il foro è grande più luce passa e con più il foro è piccolo meno luce riesce a colpire il sensore della macchina fotografica.
Quando parliamo delle nostre attuali macchine fotografiche possiamo trovare il diaframma dentro tutti gli obiettivi fotografici (si, non si trova nella macchina). Il diaframma viene creato da una serie di lamelle che si muovono fino a formare una forma il più possibile circolare e della dimensione che il fotografo stabilisce.
Il diaframma ideale sarebbe perfettamente circolare ma è difficile riuscire ad ottenerlo con un numero limitato di lamelle, si ottiene quindi sempre un’approssimazione più o meno buona.
Come posso vedere il diaframma muoversi nei miei obiettivi?
Normalmente un obiettivo tiene le lamelle che compongono il diaframma “a riposo” e quindi non sono visibili guardando dentro la lente. Alcuni obiettivi con poca elettronica permettono di muovere le lamelle del diaframma anche a macchina fotografica spenta e quindi è facile vedere come esse si muovono e formano fori di diverse dimensioni.
Negli altri obiettivi è necessario accendere la macchina fotografica e premere e mantenere premuto il pulsante di “simulazione profondità di campo”. Così facendo le lamelle andranno a posizionarsi in modo tale da formare il foro impostato dal valore di diaframma in macchina.
A cosa serve il diaframma in fotografia?
Ora che sai cos’è il diaframma e come trovarlo nei tuoi obiettivi possiamo dire che in fotografia serve soltanto a due cose:
- Gestire la quantità di luce in ingresso nella macchina fotografica.
- Gestire la profondità di campo.
1) GEstione esposizione
Come accennato nel paragrafo precedente, quanto più avremo un diaframma grande (si definisce aperto) tanta più luce entrerà nella nostra macchina fotografica. Tanto più il diaframma sarà piccolo (si definisce chiuso) tanta meno luce colpirà il sensore.
Il diaframma è uno degli unici due parametri in fotografia che influenzano la quantità di luce che va a colpire il sensore. Si esatto ho detto solo 2 che sono diaframma e tempo di scatto. Gli ISO non hanno niente a che fare con la quantità di luce.
La gestione del diaframma in fotografia da sola non ha nessun significato. Deve essere sempre utilizzata in combinazione con un tempo di scatto che definisce per quanto tempo il flusso di luce passa attraverso il diaframma.
L’insieme di questi due elementi definisce la totale quantità di luce che colpisce il sensore e sono entrambi strumenti in mano al fotografo per scegliere la giusta esposizione della propria fotografia.
2) gestione profondità di campo
La profondità di campo è un argomento molto importante in fotografia e ciascun fotografo deve farla propria.
Senza fare un trattato sulla profondità di campo che verrà trattato in un apposito articolo, possiamo molto semplicemente definirla come l’area in cui abbiamo i soggetti a fuoco.
Il diaframma è uno dei 3 (in realtà 4 ma uno è al di fuori del controllo del fotografo) elementi che influiscono sulla profondità di campo e spesso e volentieri è il più facile, semplice e comodo da utilizzare.
A parità degli altri parametri, con diaframmi più aperti (foro più grande) corrisponde una minore profondità di campo, mentre a diaframmi più chiusi (foro più piccolo) corrisponde una profondità di campo maggiore.
N.B. La profondità di campo è sempre il frutto di più fattori, quindi potremmo avere casi in cui anche con un diaframma molto aperto la PdC è molto vasta oppure potremmo ottenere una PdC ridottissima pur usando diaframmi molto chiusi (la fotografia macro è l’esempio perfetto).
quali valori può assumere il diaframma e come si indicano?
Idealmente il diaframma potrebbe essere un foro di qualsiasi dimensione che va dall’infinitesimamente piccolo fino al diametro stesso della lente. Purtroppo questo non è possibile proprio per la difficoltà di creazione di tale foro ad opera di un numero limitato di lamelle.
Ci sono dei diametri di diaframma preimpostati che il fotografo può selezionare dall’obiettivo stesso o dalla macchina che sono stati definiti dai vari brand costruttori in base alla superficie del foro che si viene a formare.
Questi valori vengono indicati come f/X dove X è un numero puro senza unità di misura, utilizzabile e confrontabile per tutti gli obiettivi indipendentemente dalla loro marca o lunghezza focale.
f/x - Cosa significa?
Per i fotografi più curiosi vediamo come nascono questi numeri f/X:
Essi sono il frutto di una divisione tra la lunghezza focale del proprio obiettivo e la misura del diametro del foro espressi nella stessa unità di misura.
Veniamo subito in soccorso con un esempio.
Se io utilizzo un obiettivo di 100mm ed imposto un diaframma f/4 allora la misura del diametro del foro sarà: f/4 = 100mm/x –> x= 100/4 =25 mm.
Questo vuol dire che il foro del diaframma di tale obiettivo quando impostato a f/4 sarà uguale a 25mm.
Il medesimo valore di diaframma f/4 impostato su un obiettivo 400mm implica un diametro del foro del diaframma ben più grande di 400/4 = 100 mm.
Si può pensare che in un diaframma di 100mm ed in uno di 25mm passi una quantità di luce molto diversa e senza specificare altro sarebbe vero. In realtà la quantità di luce che passa per il diaframma dipende anche dalla lunghezza dell’obiettivo stesso e più esso è lungo da attraversare per la luce meno luce colpirà il sensore.
Per questa ragione il numero f/4 è adimensionale e ci indica che per entrambi gli obiettivi passerà la stessa luce che andrà a colpire il sensore.
N.B. Gli obiettivi con aperture massime di diaframma considerevoli (e.g f/2,8, f/1,4 o ancora più grandi) sono necessariamente obiettivi di grandi dimensioni proprio perchè devono garantire questo rapporto tra lunghezza focale e dimensione del foro.
Stop
In fotografia si indica con STOP una quantità doppia di luminosità della foto.
Nel caso di diaframma e tempi di scatto equivarrà ad un raddoppio della luce in ingresso nella macchina fotografica.
Il passaggio tra un valore di f/X di diaframma ad un altro è generalmente di uno stop di luce.
Questo significa che passando da f/2.8 a f/4 si ottiene uno stop di luce in più ovvero una quantità di luce doppia.
Le attuali macchine fotografiche e lenti permetto al fotografo di gestire anche dei diaframmi a dei valori intermedi come ½ o 1/3 di stop in modo tale da poter gestire in modo più preciso la quantità di luce in ingresso (e.g f/3.5 è un valore intermedio).
che cos'è la diffrazione
Il valore di diaframma più aperto dipende dalle caratteristiche tecniche e dal diametro della lente stessa, mentre per i valori di diaframmi più chiusi raramente le lenti si spingono oltre f/22 o f/32 (rari casi) a causa di problemi di qualità di immagine dovuti alla diffrazione.
La luce che passa attraverso l’obiettivo può essere vista come un’onda. Quando la luce passa attraverso una fenditura molto piccola (diaframma dell’obiettivo), genera una serie di onde luminose che interferiscono le une con le altre. Queste deviazioni ed interferenze saranno tanto maggiori quanto più il foro è stretto.
Nella fotografia questo si traduce che per valori di diaframma molto chiusi (f/16+) la luce che colpisce il sensore subisce una deviazione importante rispetto al percorso originale e di conseguenza la fotografia sarà sensibilmente meno nitida e complessivamente di qualità inferiore.
L'IMPORTANZA DELLE LAMELLE
Dal momento che il diaframma cerca la miglior approssimazione di un foro circolare, maggiore è il numero di lamelle che lo compongono e migliore sarà la sua circolarità. Questo si riflette nelle fotografie specie quando la profondità di campo è ridotta e abbiamo l’effetto sfocato (bokeh) o quando inquadriamo direttamente una fonte luminosa:
- Nell’effetto sfocato le fonti di luce tendono ad ingrandirsi e prendere la forma del nostro diaframma. Con più esso è circolare più queste sono gradevoli alla vista.
- Quando inquadriamo delle fonti luminose a diaframmi chiusi, si ottiene l’effetto a stella delle luci. Il numero di punte di queste stelle è proporzionale al numero di lamelle dell’obiettivo. In particolare sarà uguale al numero di lamelle se queste sono in numero pari, mentre uguali al doppio delle lamelle se invece il loro numero è dispari.
Un pizzico di nomenclatura
- Un diaframma molto aperto è caratterizzato da numeri f/ piccoli.
- Un diaframma molto chiuso è caratterizzato da numeri f/grandi
- Una lente con una apertura massima molto aperta si definisce lente veloce (perché facendo entrare molta luce grazie al diaframma permette di usare tempi veloci mantenendo le foto ben esposte.
- Una lente con apertura massima non particolarmente grande (es- f/4 o 5.6 ) si definisce lente lenta perché il diaframma non ci permette di recuperare svariati stop di velocità nei tempi di scatto proprio a causa del suo essere più piccolo.
il diaframma per punti
Ora che abbiamo concluso il nostro percorso nel magico mondo del diaframma in fotografia è ora di fare un piccolo riassunto dei punti principali:
- Il diaframma gestisce quanta luce può entrare nella lente
- Il diaframma è uno degli elementi che determina la profondità di campo. Diaframma aperto profondità di campo minore, diaframma chiuso profondità di campo maggiore
- L’apertura massima maggiore determina una lente veloce e più adatta in situazioni dove occorre un tempo di scatto rapido
- Il numero di lamelle determina l’effetto stella e la circolarità dei bokeh
- Un diaframma troppo chiuso può generare diffrazione nella nostra fotografia
- Ogni obiettivo ha un intervallo di aperture in cui la nitidezza è massima (determinato dal costruttore) solitamente fra f/5,6 e f/8
scarica la scheda didattica gratuita sul diaframma
Se hai trovato interessante l’articolo e vuoi approfondire altri aspetti della fotografia dai un’occhiata agli altri articoli del blog oppure alle schede didattiche Flash Cards.
Sono uno strumento perfetto per imparare nuovi concetti o ripassarne di vecchi e grazie alle loro grafiche intuitive permettono di imparare in modo semplice e veloce!
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Spiegazioni molto competenti, originali e comprensibili. Complimenti!!!